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Razionamento forniture di gas, ipotesi di scenario

lunedì 16 maggio 2022 09:22:00
 

 

 

In questo scenario si inizia a parlare di rischio razionamento del gas nel caso in cui non si riuscisse a sostituire completamente i volumi dell’import russo o nel caso di un inverno particolarmente freddo.

 

Vediamo quindi cosa potrebbe succedere e a cosa bisognerebbe far fronte come consumatori considerando che verrebbero adottate una serie di misure in relazione ai programmi di immissione in rete e agli scenari di prelievo.

 

Il Piano di Emergenza del sistema italiano del Gas Naturale si articola su tre livelli di crisi:

1.      Livello di preallarme (early warning) quello in cui siamo attualmente

2.      Livello di allarme (alert)

3.      Livello di emergenza

 

I 3 livelli hanno differenti misure di azione per ridurre il rischio di passare al successivo livello, in particolare nei primi due livelli ci sono solo azioni di mercato. Le azioni “non di mercato” sono quelle che influiscono sul naturale svolgimento del lavoro mentre le azioni di “mercato” sono “trasparenti” per gli utilizzatori finali.

 

Andiamo quindi a vedere cosa accadrebbe nel terzo livello, l’Emergenza, unico livello in cui si può assistere al razionamento del metano.

Il livello di Emergenza viene attivato esclusivamente al fallimento dei due precedenti livelli e nel caso in cui si sia prossimi al raggiungimento dei livelli dello stoccaggio strategico o perduri per troppi giorni lo stato si allarme.

Premessa: le azioni del livello di emergenza sono compiute a livello nazionale e non dipendono dal fornitore scelto, non esiste quindi una “garanzia” specifica di non rientrare nei provvedimenti di razionamento, esiste però una priorità di distacco, vediamo quale:

 

1)      Per primo l’Autorità competente richiede l’attivazione della massima capacità di import (non meno del 98%) a tutti gli operatori di settore per aumentare i flussi nei canali non bloccati.

2)      Grazie all’attivazione dei clienti interrompibili su gas ed energia elettrica, cioè quegli utenti industriali iscritti volontariamente nelle liste interrompibili che, in caso di necessità, hanno dichiarato, a fronte di un introito, la loro disponibilità a ridurre o cessare il prelievo di gas per un certo periodo, viene ridotto il prelievo de gas dalle centrali elettriche.

3)      Qualora il provvedimento “b” non fosse sufficiente verrebbe richiesto anche ai clienti industriali “normali”, cioè diversi dagli interrompibili, di cessare o ridurre i prelievi del gas.

4)      Ai clienti domestici, e non, viene imposto un limite massimo di riscaldamento al fine di ridurre il metano per usi riscaldamento/teleriscaldamento.

5)      Qualora quanto sopra non fosse sufficiente si passerebbe alla disalimentazione dei clienti non tutelati.

6)      Sospensione provvedimenti di tutela prezzi al fine di aumentare l’interesse dei venditori nell’export verso l’Italia di ulteriore metano.

7)      Utilizzo degli stoccaggi di GNL.

8)      Utilizzo degli stoccaggi strategici.

9)      Richiesta di solidarietà verso nazioni collegate all’Italia, sia non Europee che, successivamente, Europee.

10)  Disalimentazione dei soggetti industriali

11)   Ed infine, se la situazione fosse davvero drammatica si procederebbe con i clienti non interrompibili, cioè quei clienti che per la natura dell’attività  (es. ospedali) o per il rischio per la salute pubblica (es. processi chimici che non possono essere interrotti a causa del rischio esplosioni, incendi, ecc), non possono essere interrotti se non con largo anticipo. Naturalmente questo scenario si raggiungerebbe solo nel caso in cui il gas fosse davvero esaurito.

 

Non esiste uno storico di questa portata a cui far riferimento, quindi possiamo solo supporre che l’eventuale rischio di razionamento, con le priorità indicate sopra, verrebbe comunque annunciato dal trasportatore e dai distributori con un relativo largo anticipo rispetto al provvedimento stesso, in dipendenza dei risultati della campagna di stoccaggio e approvvigionamento a cui si faceva riferimento all’inizio.

 

Naturalmente qui si fa riferimento solo agli impegni di approvvigionamento del gas, il livello dei prezzi, salvo l’arrivo del “ price cap” richiesto a gran forza dall’Italia, verrebbe lasciato in mano al mercato, con le immaginabili conseguenze.

 

Infine una nota per l’energia elettrica, in caso di razionamenti del gas ci sarebbe un conseguente razionamento anche dell’energia elettrica secondo un piano, il PESSE (Piano d'Emergenza per la Sicurezza del Sistema elettrico nazionale) che prevede interruzioni per gli utenti a rotazione e programmate, se non fosse sufficiente si passerebbe quindi alle logiche descritte precedentemente per il gas. 

Per approfondimenti su questa news scrivici a info@buypro.it

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